Non bisognerebbe allungarsi né troppo né troppo poco. Se una cosa viene iper-allungata, un’altra viene ipo-allungata. Se l’iper-allungamento è dovuto ad un eccesso di ego, l’ipo-allungamento è dovuto ad una mancanza di fiducia in se stessi. Se il primo è una forma di esibizionismo, il secondo è una forma di fuga dalla realtà. Sono entrambi sbagliati: allungatevi sempre a partire dalla fondamenta di ogni asana. Questa è l’arte dell’estensione dinamica. Non è lo yoga in sé che causa lesioni fisiche, ma il modo in cui viene praticato. Non appena si contrae qualche parte del corpo, significa che state per farvi male. Nella pratica corretta di asana, non esiste ristrettezza. Anche se il vostro corpo è rigido, dovete creare spazio. Cercate sempre di estendere ed espandere il corpo. L’estensione e l’espansione creano spazio, e lo spazio porta alla libertà [...] Dalla libertà del corpo deriva la libertà della mente, e poi la Libertà Suprema. La Libertà Suprema cui mira lo yoga può essere sperimentata nel proprio corpo, man mano che ogni sua parte acquisisce indipendenza, flessibilità e libertà nelle parti contigue. La rigidità e l’inflessibilità fisiche sono come una camicia di forza che ci costringe a vivere in una cella.
B. K. S. Iyengar, Vita nello Yoga



Un giorno ho scelto di non conformarmi con quello che dicevano che ero, di non aggrapparmi a quello che sapevo di essere, nè con ciò che gli altri pensavano di me. Ho deciso di continuare a cercarmi ed esplorarmi. Ho sempre diffidato di tutto ciò che è assoluto, della perfezione. Di quello che gli altri dicono deve o non deve essere...cerco solo l'armonia e.. per amore di me stessa, mi allontano quando qualcosa non me la può dare. Non vado in giro cercando di cambiare le persone, scelgo però dove voglio stare, per poter servire da lì più utilmente la vita.
A. Baldrich




Lo yoga non esclude l' azione esteriore e non partecipa dei concetti di non violenza immaginati dalle caricature indiane o europee che fanno battere il cuore delle folle....La non  violenza, o ahimsa, concetto di alto tenore filosofico e non atteggiamento sdolcinato e passivo, é apertura, sguardo senza pensiero..Il ragionamento, il pensiero,l' intenzione, creano solo false certezze e dispersione di energia...anche il sentimento, cosí apprezzato ai giorni nostri, é anche perdita d' energia, che nuoce a una reale sensibilitá...La presenza esclude ogni specie di esperienza...Il bisogno di sperimentare deriva dal condizionamento e la sua memoria é la nostra rassicurazione...Il presentimento del non pensiero ci libera da questo bisogno compulsivo...
Eric Baret


"Soltanto il gatto lascia sulla sabbia o sul letto l'impronta totale del suo corpo addormentato. L'uomo non sa abbandonarsi alla forma del suo corpo, in modo da poter provare un abbandono totale.

Non conosce l'inerzia da cui il gatto trae la sua felinità, la sua vivacità, la sua crudeltà formale. 
Non conosce questa elasticità mistica, la dissoluzione del corpo nelle sue diverse membra, che permette al gatto di cadere senza sfracellarsi al suolo.

Poiché ogni parte in sé è leggera, è la pesantezza dell'insieme che ci perde". 
Jean Baudrillard





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